Messina alla fine della seconda guerra mondiale

Testo Tratto dal Sito "Messina Ieri e Oggi":

Durante la II guerra mondiale Messina subì quattro bombardamenti navali e duemilaottocenticinque bombardamenti aerei.

I bombardamenti aerei iniziarono il 9 gennaio 1941, ma nel periodo compreso tra il 29 luglio e il 17 agosto 1943, ultima fase della battaglia di Sicilia, si registrò il maggior numero di incursioni.

Durante la prima settimana di agosto le fortezze volanti attaccarono la città 121 volte di giorno ed i Wellington 225 volte di notte.

Nei primi quindici giorni di agosto furono sganciate complessivamente 6542 tonnellate di esplosivo.

Micidiali concentrazioni di fuoco caddero su gran parte dell'area edificata, in centro ed in periferia, nei sobborghi e nei villaggi, sugli obiettivi strategici.

Dopo l'affondamento delle tre navi-traghetto il traffico attraverso le due sponde dello stretto si svolse con le motozattere italiane e tedesche, costruite nel 1942 per lo sbarco a Malta.

Durante la battaglia di Sicilia (10 luglio - 17 agosto 1943) stormi di bombardieri leggeri e di cacciabombardieri attaccarono la riviera nord, bombardando e mitragliando i punti di approdo e le zattere in navigazione.

I velivoli alleati furono ostacolati dal fuoco delle 52 batterie italiane e tedesche, dislocate a protezione del traffico dello Stretto.

Le conseguenze per Messina furono luttuose: colpiti e gravemente danneggiati edifici pubblici, quartieri residenziali, ospedali, chiese, impianti industriali; paralizzati i servizi essenziali, le comunicazioni interne; rese intransitabili le strade; devastato dal fuoco un immenso patrimonio boschivo.

Gli storici ufficiali della Royal Air Force scriveranno: 

"Quell'infelice città, dopo l'incursione dell'8 agosto 1943, appariva ridotta in condizioni quasi simili a quelle in cui fu ridotta dal terremoto del 1908". 

La popolazione subì con dignità i bombardamenti, dimostrando grande forza morale che non fu rassegnazione, ma senso di responsabilità di fronte all'ineluttabile.

Alla fine della II guerra mondiale ci furono vincitori e vinti.

Oggi, a piu' di settant'anni di distanza, non ha più importanza, se non dal punto di vista storico, chi furono i primi e chi i secondi.

La nostra città, che faticosamente era risorta dalle rovine del terribile terremoto, dovette ricominciare l'opera di ricostruzione.

Chi ne pagò le spese fu ancora una volta la gente comune: i nostri padri, i nostri nonni.